Dopo la difficile congiuntura attraversata nel 2020/21, la supply chain globale si trova ancora ad affrontare disagi e incertezze. In Europa, l'ascesa dell'e-commerce spinge i retailer, i produttori, i trasportatori, i magazzini e la logistica a evadere gli ordini ed effettuare consegne in modo rapido e completo, soddisfando le aspettative in termini di visibilità sullo stato degli ordini, servizio e possibilità di reso.

I clienti (sia B2B che B2C) richiedono oggi una trasparenza molto maggiore a livello di supply chain end-to-end. Per rispondere alle richieste di una maggiore visibilità sugli ordini ogni stakeholder della filiera deve disporre dello stesso livello di visibilità per poter mitigare i problemi, oltre a trovare e monitorare nuovi modi per migliorare i processi. I workflow sia fisici che digitali dovranno essere completamente sincronizzati.

Vediamo quali sono le cinque tendenze della supply chain che con tutta probabilità caratterizzeranno il 2022.

1. Implementazione di tecnologie collaborative per controbilanciare la carenza di manodopera

Mentre i magazzini si espandono e i volumi da evadere crescono, il pool di talenti si riduce. L'Europa affronta una carenza stimata in 400.000 camionisti e secondo uno studio di ricerca1 sulle strategie di modernizzazione del magazzino, l'83% degli intervistati sta incrementando o prevede di incrementare il numero di dipendenti entro il 2024. Tuttavia, non si tratta semplicemente di assumere; i lavori di magazzinieri e autisti devono essere resi più desiderabili per fidelizzare e coinvolgere i collaboratori. Il personale più giovane si aspetta un'esperienza digitale, strumenti ergonomici e soddisfazione sul lavoro. Nel 2022 e negli anni che seguiranno, saranno fondamentali gli investimenti in tecnologia volti ad accrescere le prestazioni dei collaboratori, ad esempio robotica (AMR), tecnologie multimodale, di visione e basata su fotocamera, dispositivi indossabili e sistemi per prove di avvenuta consegna elettronica (ePOD). In questo modo si ottimizzerà la produttività, l'accuratezza e si coinvolgeranno gli addetti, dal prelievo, al carico, fino al last mile, gestendo in modo efficiente i resi e l'inventario.  

2. Trasformazione digitale

I recenti problemi hanno evidenziato la vulnerabilità dei processi manuali, oltre che l'esistenza di punti ciechi nella supply chain. La trasformazione digitale è il solo modo di garantire visibilità, controllo e disponibilità delle informazioni. Le supply chain intelligenti e sostenibili utilizzano tecnologie basate su cloud, IoT, intelligenza artificiale e apprendimento automatico per automatizzare i processi, condividere i dati e adottare decisioni informate. Anziché puntare a una costosa revisione dei sistemi, le aziende cercheranno partner tecnologici di fiducia per poter controllare i processi e implementare un "livello" software integrabile con ERP, WMS e TMS per un più rapido rientro dell'investimento. La chiave verso la trasformazione digitale può essere riassunta nel motto pensare in grande, iniziare in piccolo: un approccio che punta a rendere la filiera connessa e collaborativa, gestita secondo i vari step. A tal fine occorre priorizzare le iniziative che consentono di ottenere risultati rapidi e, una volta consolidati, espandersi rapidamente, identificando le aree prioritarie successive.

L'attenzione si sposta ora sulle persone (fidelizzando i talenti e compiacendo i consumatori) e sulle tecnologie espandibili, basate su cloud, per offrire visibilità, tracciabilità e collaborazione, quest'ultima intesa anche tra le persone e le tecnologie per la realtà aumentata.

3. Nel 2022 e successivamente, la collaborazione sarà un fattore fondamentale

La carenza di materiali e manodopera, la congestione portuale e i ritardi continuano a mettere a repentaglio le prestazioni delle supply chain. KMPG riferisce che il 67% dei CEO sta effettuando investimenti volti a impedire l'insorgere di problematiche nei processi innovativi per mobilizzare il flusso di merci in modo conveniente, mitigando i rischi. Tuttavia, è fondamentale adottare un approccio integrato all'ottimizzazione della supply chain: la nostra forza è pari solo a quella del nostro anello più debole. La collaborazione è quindi in cima alle priorità per il 2022 e richiede investimenti tecnologici, cambiamenti di mentalità e una rivalutazione delle partnership che sposti l'attenzione dai costi puri al valore. La riduzione dei rischi nella supply chain mediante la collaborazione migliora la gestione della capacità, l'efficacia delle previsioni, la pianificazione e la visibilità, riducendo al contempo sprechi, errori e ritardi. Poiché la collaborazione rafforza le relazioni commerciali e le prestazioni, si dovrebbero enfatizzare i vantaggi "win-win", per un'integrazione di successo di tutti gli stakeholder. 

4. Tracciabilità per la compliance e l'interazione con i consumatori

Sono sempre più richieste da parte di organismi di regolamentazione e di consumatori prove della provenienza, dell'autenticità e della conformità dei prodotti e delle materie. La tracciabilità (visibilità a monte e a valle, dall'origine fino all'utente finale) si ottiene con la digitalizzazione e l'armonizzazione dei dati. Sebbene la tracciabilità sia essenziale in settori quali tabacco, alimenti e bevande, sono in realtà tutte le parti della supply chain a beneficiarne, compresi i produttori sotto i punti di vista del controllo della qualità (inclusa l'anticontraffazione), della riduzione dei costi, dell'interazione con i consumatori e della produzione JIT. I consumatori potrebbero essere disposti a pagare dal 2% al 10% in più per i prodotti se l'azienda offre una maggiore trasparenza lungo la supply chain2. Investire in tecnologie di acquisizione delle informazioni quali sensori, scanner e fotocamere IoT è fondamentale per una tracciabilità ottimale.

5. Automazione e analisi avanzate

Se da un lato l'automazione renderà le supply chain resilienti e flessibili, dall'altro, secondo un recente studio3, il 73% dei decision maker ritiene che per un equilibrio ottimale nel magazzino sia necessaria l'interazione umana. Aumentare le capacità umane, anziché sostituire le persone, sarà una tendenza chiave nel 2022. L'automazione collaborativa di prossima generazione (quale la robotica in combinazione con la tecnologia di selezione vocale) consente agli operatori di concentrarsi sulle attività a valore aggiunto. Inoltre, gli alti volumi di dati generati dall'automazione dei processi della supply chain faciliteranno la creazione di una rete unificata, con visibilità end-to-end, collaborazione con i vettori e tracciabilità, ovvero gli ingredienti per supply chain di successo. L'implementazione dell'IA con funzionalità di analisi predittiva e apprendimento automatizzato fornirà rapidamente le informazioni necessarie ai processi decisionali, che, a sua volta, promuoveranno resilienza, flessibilità e innovazione, garantendo il miglioramento continuo.

Riepilogo

L'eliminazione dei rischi dalla supply chain e l'ottimizzazione delle prestazioni sono tendenze destinate a restare per lungo tempo. L'attenzione si sposta ora sulle persone (fidelizzando i talenti e compiacendo i consumatori) e sulle tecnologie espandibili, basate su cloud, per offrire visibilità, tracciabilità e collaborazione, quest'ultima intesa anche tra le persone e le tecnologie per la realtà aumentata. Il 2022 e gli anni successivi saranno caratterizzati da una supply chain connessa e resiliente, il cui cuore è costituito da dati armonizzati, prodotti e raccolti mediante la digitalizzazione e arricchiti con l'intelligenza artificiale.

1 Zebra Technologies: Warehousing Vision Study
2 Harvard Business Review: What Supply Chain Transparency Really Means (2019)
3 Zebra Technologies: Warehousing Vision Study

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